Defending Milan in 1490

The following is a letter from Ludovico il Moro, duke of Milan to the new commander of Milan castle in January 1490.

Instructione ad vuy nobile philippino dal fiesco, deputato per nuy a la cura et custodia del Castello nostro de Milano, de quanto havareti ad exequire in dicto castello.

In primis vuy havereti ad guardare cum li Compagni che havemo deputati la prima porta del dicto Castello col primo Revelino el primo ponte el secondo ponte el terzo ponte che va in zardino cum tuta la Ghirlanda et el Revelino che va in zardino, et tenere le chiave de tute le porte predicte apresso a voy, et quelle ne de dì ne de nocte non confidare ad persona, nisi ad chi cognoscereti essere fidatissimo et che non vadino nisi per una mano.

Item le porte che non vanno in zardino non volemo che de dì ne de nocte siano aperte, excepto de dì quando la Ill.ma Madona et Ill.me fiole volessero andare in zardino, et de nocte se non fosse per qualche importantia de stato, et in questo havereti bona advertentia maxime quando nuy fussimo absenti da Milano, perché non se habiano aprire de nocte senza la presentia vostra.

Item volemo che de nocte allogiati ne li allogiamenti dove soleva allogiare el quondam phenone et che habiati le chiave de tute le porte apresso di vuy et non lassare aprire ne fare aprire ad persona del mondo se non fusse cavallaro o altro per importantia del stato.

Item ve guardareti, per quanto havete cara la gratia nostra, che mai ve trovati allogiato de nocte fora de li vostri allogiamenti ne de lo dicto Castello et sotto pena de la testa.

Item volemo che de nocte tuti li fanti che sonno deputati a la dicta guardia allogino in Castello in li loro allogiamenti et loci deputati, et che non possiati dare licentia ad alchuno depsi che pernocti de fora depso Castello nisi a duy per nocte, maxime ad quelli che hanno mugliere in la terra: de dì che niuno se parta senza nostra licentia expressa de dicto Castello et che vuy non possiati dare licentia nisi ad quatro o vero sej per volta, et nientedimeno el tuto circa cio remettemo a la discretione vostra.

Item non volemo possiati dare licentia ad alchuno depsi fanti de andare fora de Milano, nisi cum expressa licentia del M.co Messer Galeaz de Sanseverino nostro capitaneo generale de le fantarie, salvo che occorresse per qualche importantia, et questo similiter remettemo a la discretione vostra.

Item se alchuno de li dicti fanti non facesse el debito suo per quello li pertenera, o li comandareti, o fosse scandaloso o havesse altro deffecto, volemo ne diati aviso al dicto nostro Capitanio che li fara provixione et illo interim parendo detinere quello tale, remettemo anche a la discretione vostra che faciati secondo vi parira ricerchar el bisogno.

Item non volemo presumiati absentarvi de dicto Castello per andar fora de Milano senza nostra spetiale licentia, aut cum lettere sottoscritte de nostra mano intendendosi in loco dove non havessino a ritornare la nocte dentro el Castello, per quanto haveti cara la gratia nostra, et ad penam de la testa.

Item ve guardareti per quanto haveti cara la gratia nostra et sotto la dicta pena non intromettere ne de dì ne de nocte in dicto Castello alchuna quantita de gente nisi quelli che sonno ordinati ad habitare in esso Castello, aut quelli che venessero al M.co Messer Bartholomeo o a Marchisino o ad altro offitio deputato per loro facende, tanto Gentilhomini quanto altri, facendo lassare ad la porta ad cadauno le arme, salvo se fusse qualche Gentilhomo che havesse arme che portasse per suo piacere ad questi non volemo se dica cosa alchuna, ad ogni altro si. Et in questo admonireti quelli che stanno alla dicta porta.

Item non volemo ne intrometiati in fare pigliare alchuno ne tenere rasone, nisi ad quelli che per nuy o vero per lo predicto nostro Capitanio vi sarà comisso, aut per lo dicto Messer Bartholomeo, similiter li presoni che vi sarano consignati tenereti cum quella cura et diligentia che ve sara comisso per quelli che ve li consignarano, et quelli non lassareti senza nostra spetiale comissione, aut lettere sottoscritte de nostra mano. Et de altro circa questo non ve impagiereti, excepto se non fusse per cose importante al stato.

Item sotto la dicta pena non consignarete mai el dicto Castello ne chiave ad homo del mundo senza el contrassigno che ve havemo dato.

In le altre occorentie sequireti tute quelle cose che ad caduno vero et fidele servitore se aperteneno, et como è la speranza nostra in vuy.

Siamo ancora contenti che la nocte possi andar fora a tuo piacere, purche ritorni a dormir dentro, et siamo contenti dormi dove te piaci nel Castello.

Viglevani 16 Januarii 1490

Ludovicus M.ª Sfortia, subscripsit.

We thank Sergio Mantovani with providing us with this letter.  It originally appeared in Da L. Beltrami, Il castello di Milano sotto il dominio dei Visconti e degli Sforza (1368-1535), Milano 1894, pp. 449-451.